Supera il 90% l'adesione dei medici di famiglia allo sciopero di oggi, proclamato insieme ai pediatri e agli altri camici bianchi convenzionati. Il dato, riferito a tutto il territorio nazionale, e' diffuso dalla Fimmg, il maggiore sindacato di categoria, sulla base delle primi numeri arrivati dalle singole regioni. ''In molte regioni - spiega Bruno Palmas, vicesegretario nazionale - l'adesione e' stata altissima: fra il 92% e il 98% in Veneto, oltre il 90% in Sardegna. Ovunque sono state superate le nostre stime iniziali di un'adesione fra l'80% e il 90%. I medici - commenta - hanno partecipato compatti alla protesta. Questo testimonia un forte disagio per il mancato rinnovo del contratto, ma anche l'attenzione sui temi della politica sanitaria nazionale. I medici di famiglia ribadiscono il loro fermo 'no' alla devoluzione e allo smantellamento del Servizio sanitario nazionale''.
L'adesione da parte pediatri di famiglia della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) e' stata totale. La Fimp incassa anche ''il grazie dei genitori dei suoi assistiti, che hanno compreso le ragioni della rivendicazione: evitare che ci siano bambini di serie A e di serie B, cioe' totalmente assistiti in una Regione e meno assistiti in un'altra, magari confinante''. Pier Luigi Tucci, presidente della Fimp, in una nota, ha commentato con soddisfazione l'esito della giornata di sciopero in cui ''non ci sono stati inconvenienti, perche' i genitori sono solidali con noi'' e ha ricordato come lo stesso ''Presidente della Repubblica ha recentemente sostenuto la difesa della sanita' pubblica e del Servizio sanitario nazionale. Speriamo quindi - conclude - che questa volta il Governo non faccia orecchie da mercante''.
Intanto la Federazione degli Ordini dei medici ha espresso ''solidarieta' convinta ai medici di famiglia, pediatri e agli altri convenzionati, che oggi scioperano per motivi assolutamente legittimi'', secondo quanto sottolinea il presidente della Fnomceo, Giuseppe Del Barone. I sindacati di categoria e i medici che oggi hanno incrociato le braccia ''non sono guerrafondai, ne' fautori a oltranza dello sciopero - afferma Del Barone -. I pagamenti sono incerti, le liste d'attesa si allungano, le convenzioni non si chiudono, i prezzi dei farmaci di fascia C aumentano e si verificano nuove aggressioni ai professionisti di guardia medica: e' sacrosanto far notare all'opinione pubblica che i medici hanno diritto alla salvaguardia della propria professione. Siamo moralmente vicini ai nostri colleghi''.
Solidarieta' arriva anche dalla responsabile Welfare della Segreteria nazionale dei Ds, Livia Turco, per la quale ''lo sciopero dei medici di famiglia di oggi evidenzia lo stato di profondo disagio che vivono i medici, con un Servizio sanitario allo sbando tra i proclami di Berlusconi e la devoluzione di fatto'' e accusa il governo che ''tagliando le risorse a disposizione del Sistema Sanitario Nazionale, spinge sempre di piu' verso una privatizzazione della sanita'''.
Analogamente la Margherita, con la responsabile per le Politiche sociali, Rosy Bindi, ritiene la protesta di medici di famiglia, pediatri e guardie mediche il frutto di una legittima preoccupazione sul futuro di una rete di assistenza primaria ''che non ha eguali in Europa e che oggi, per colpa di questo governo, e' sottoposta a un grave logoramento''.
I medici di medicina generale e i pediatri scenderanno in piazza a Roma sabato 24 aprile, insieme con tutte le altre organizzazioni sindacali dei camici bianchi dipendenti e convenzionati.
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