In pazienti con tumori prostatici refrattari agli androgeni, un ciclo di 3 settimane con docetaxel somministrato in combinazione con estramustina o prednisone migliora significativamente la sopravvivenza rispetto alla terapia motoxantrone + prednisone. La chemioterapia in questi casi è inefficace: la combinazione di mitoxantrone e prednisone o idrocortisone, l'attuale terapia standard, alleggerisce il dolore osseo circa nel 30% dei pazienti ma non migliora la sopravvivenza.
Studi immunoistochimici hanno dimostrato che la proteina antiapoptotica Bcl-2 è aumentata nelle cellule metastatiche di tumori prostatici androgeno-indipendenti. Il docetaxel, utilizzato per trattare una gran varietà di tumori solidi, fosforila la Bcl-2 in vitro, portando alla sua inattivazione ed eventualmente alla morte cellulare per apoptosi. L'estramustina, che distrugge le proteine associate ai microtubuli in vitro, ha attività sinergica con il docetaxel nelle linee cellulari di tumore prostatico umano: questa combinazione porta ad un aumento della sopravvivenza, al prezzo di un leggero aumento degli effetti collaterali.
Rispetto al mitoxantrone, la terapia con docetaxel raggiunge un miglior controllo del dolore e una migliore qualità della vita con una maggiore frequenza di risposta, ma anche qui al prezzo di maggiori effetti collaterali. (N Engl J Med. 2004;351:1502-1512, 1513-1520)
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