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    Documento informativo AOUP per operatorei sanitari su prevenzione e cura osteonecrosi delle ossa mascellari da farmaci- PROMaF- 14 luglio 2023

  •   Comunicazioni:
     
    Contratto dirigenza medica, rotta la trattativa Print E-mail
    26 nov 2004

    Levata di scudi da parte dei sindacati della Dirigenza medica che di fronte alla proposta di rinnovo contrattuale presentata il 24.11.2004 dall'Aran sono andati su tutte le furie minacciando la rottura delle trattative causa la totale inaccettabilità del contenuto della proposta.

    Vediamo una per una le posizioni dei principali sindacati:

    Anaao Assomed
    Per l'Anaao Assomed, l'Aran ''non ha recepito nessuna delle osservazioni che i sindacati avevano presentato''. In particolare, le proposte Aran ''non sono adeguate a stimolare un responsabile coinvolgimento dei professionisti nella vita delle aziende sanitarie, ma sono, invece, l'espressione di una concezione autoritaria e sbagliata che distingue tra direzione aziendale e lavoratori subordinati''. Per questo Serafino Zucchelli, segretario nazionale Anaao, ha proposto, di interpellare, nel giro di una settimana, il Comitato di settore sulle reali possibilita' di emendare il testo in base alle richieste sindacali raccolte nei due mesi di trattativa. Proposta accettata. Sindacati di categoria e Aran si rivedranno giovedi' 2 dicembre ''quando si conoscera' se esistono i margini per avviare la fase centrale della trattativa''.

    Cimo-Asmd
    Anche la Cimo boccia la prima ipotesi del nuovo contratto della dirigenza del Ssn, elaborata dall'Aran. ''E' un'autentica mortificazione per i medici e per la sanita' italiana'', afferma Stefano Biasioli, presidente nazionale Cimo-Asmd. ''La Cimo, l'Intesa medica e di seguito gli altri sindacati - prosegue - si sono rifiutati di entrare nei dettagli, ma hanno chiesto alla controparte pubblica di dare chiare risposte alle richieste economiche relative al primo e al secondo biennio contrattuale e di modificare nella sostanza il testo della proposta Aran''. ''L'attivita' professionale dei medici negli ospedali - sostiene Biasioli - non puo' essere regolata da norme vecchie che non tengono conto del fallimento del sogno aziendale: in questo modo la sanita' italiana compie un balzo indietro di oltre 10 anni. Delle due l'una: o i medici ospedalieri sono veri dirigenti con i relativi onori e oneri, oppure sono poveri impiegati in balia di norme pericolose sul piano economico e normativo''. Dunque, ''rimandiamo al mittente questa ipotesi contrattuale''.

    Fp Cgil medici
    ''Oggi il Governo e le Regioni hanno sepolto il rinnovo del contratto dei medici scaduto da tre anni. Dopo quattro mesi di trattativa, l'Aran ha presentato una proposta che non recepisce nessuna richiesta sindacale sia normativa che economica. Sembrava di essere su 'Scherzi a parte'''. E' il commento di Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici, dopo l'incontro fra Aran e sindacati medici. ''Non e' stata data nessuna risposta - afferma Cozza - alle richieste sindacali di valorizzazione dell'esclusivita', di garanzia di corrette relazioni sindacali a livello aziendale e regionale, di difesa delle 38 ore, di tutela assicurativa, di premio per il disagio, di un piu' equo sistema di valutazione. Le risorse economiche che dovrebbero consentire il diritto alla equiparazione del tabellare con gli altri dirigenti dello Stato, circa 180 milioni di euro, sembrano svanite, cosi' come le risorse necessarie per il secondo biennio economico, pari a un aumento dell'8%. Chiediamo al ministro della Salute Girolamo Sirchia, che 'sta con i medici' e al vicepremier Gianfranco Fini, che aveva promesso di impegnarsi a trovare le risorse necessarie, di impedire la svendita del contratto in cambio della riduzione dell'Irpef'', sottolinea Cozza ricordando che ''i medici confederali il 30 novembre scioperano negli ospedali e nei servizi territoriali delle Asl per l'intera giornata, insieme a tutti i lavoratori della sanita'''.


    Cisl medici
    Profonda delusione e giudizio negativo sono stati espressi dalla Cisl medici e dall'Intesa medica ieri all'Aran sul testo contrattuale presentato dalla parte pubblica. ''Non vogliamo discutere su questo testo - commenta Giuseppe Garraffo, segretario generale Cisl Medici - perche' non abbiamo trovato alcuna risposta alle questioni poste in tutti gli incontri della trattativa di questi mesi''.
    ''In particolare - prosegue l'esponente sindacale - non e' stata data risposta ai problemi economici e normativi su orario di lavoro, nuovo tabellare e conglobamento dello stipendio, salvaguardia economica dell'esclusivita', finanziamento Ecm e nuove relazioni sindacali''. La Cisl Medici, aderendo allo sciopero generale Cgil, Cisl e Uil del 30 novembre, sostiene di avere ''un ulteriore motivo sindacale per protestare contro le Regioni, che sono i nostri nuovi padroni''Garraffo sottolinea come ''la mancanza di proposte della parte pubblica'' faccia intuire ''che l'Aran non ha alcun mandato concreto da parte delle Regioni per portare avanti la trattativa e arrivare presto a una chiusura positiva del contratto. Non vogliamo interrompere le trattative, anzi chiediamo un nuovo confronto serrato e diretto con le Regioni. E' una situazione imbarazzante che dimostra l'atteggiamento contraddittorio delle Regioni, anche in relazione all'espressa volonta' di accelerare l'altro tavolo di trattativa delle convenzioni mediche. Pertanto - prosegue Garraffo - e' doveroso riaggiornarci a quando ci saranno risposte serie ai nodi fondamentali sulla parte economica e normativa del contratto, possibilmente presto''. ''Le Regioni - secondo la Cisl - dopo quattro anni dalla scadenza del contratto, devono dimostrare di saper gestire il sistema sanitario e non possono comportarsi come la struttura assente che determina gli avvenimenti. Le condizioni per chiudere il primo biennio economico 2002-2003 ci sono tutte ed e' chiaro - ha concluso Garraffo - come tutti i medici vogliano una nuova normativa contrattuale adeguata ai tempi, perche' da piu' di dieci anni sperimentano il vecchio modello che e' risultato inadeguato e fallimentare per migliorare il funzionamento e le prestazioni degli ospedali e delle Asl, sommersi e travolti dal gioco dell'aziendalizzazione e avulsi dai veri bisogni degli ammalati e dei cittadini''.

    Federazione Medici Uil Fpl
    E dopo l'incontro di ieri la Uil Fpl minaccia di ritirare le delegazioni sindacali dalla trattativa in mancanza di ''apertura sulle relazioni sindacali''. L'incontro e' stato ''caratterizzato - sottolinea la Federazione Medici Uil Fpl - da una dura presa di posizione sulle relazioni sindacali da parte dell'Aran, che ha prospettato una vera e propria 'linea di confine' invalicabile a difesa del consolidamento dell' aziendalizzazione''. ''Lo sciopero del 30 novembre insieme a Cgil e Cisl - dichiara Armando Masucci, segretario generale di Federazione medici-Uil Fpl - servira' a ridare dignita' e orgoglio ai medici, ma soprattutto a far capire alle istituzioni che i contratti si faranno, rispettando l'incremento dell'8%''. La Uil sin dal prossimo incontro, previsto per il 2 dicembre, continuera' la trattativa ''vista la dichiarata e forzata disponibilita' dell'Aran a emendare il testo. Un segnale forte al Comitato di settore - conclude Masucci - che dovra' valutare l'impraticabilita' della proposta Aran e modificare il proprio indirizzo rispetto ai nodi contrattuali che peseranno come macigni. Governo e Regioni, intanto, trovino i fondi necessari all'adeguamento del tabellare''.

    Caos
    ''Non solo non si riesce a vedere alcuno spiraglio per la parte economica dopo la ripresa delle trattative oggi all'Aran - afferma Domizio Antonelli, segretario nazionale del Coas (Sindacato medici ospedalieri) - ma l'incompleta proposta presentata dall'Aran per la parte normativa e', a dir poco, inaccettabile''. Antonelli giudica ''inutile la parte sulle relazioni sindacali, ininfluente l' atteso coordinamento regionale e l'articolato sul mobbing. E' fortemente punitiva la parte sulle valutazioni e sulle verifiche e quella relativa agli effetti dei procedimenti penali sul rapporto di lavoro. I medici dipendenti - sottolinea - vengono maltrattati, dimenticando che invece rappresentano la colonna vertebrale del Ssn. In mancanza di rapide modifiche sostanziali nella parte normativa e di proposte concrete per quella economica gia' dalla prossima riunione del 2 dicembre, saremo costretti a ogni azione sindacale non esclusa la possibilita' di incrociare le braccia''

    Civemp
    ''Siamo preoccupati - afferma il presidente Civemp (confederazione veterinari e medici prevenzione) Aldo Grasselli - per le voci che circolano sulla possibilita' che il governo rimandi la chiusura dei contratti, con la scusa di contenere la spesa e realizzare la riforma fiscale''. Il rinnovo contrattuale, invece, ''si deve concludere in fretta, per ridare fiducia a chi lavora, con le risorse necessarie a rivalutare il potere d'acquisto degli stipendi e a rilanciare la spesa delle famiglie. Solo cosi' l'economia si puo' risollevare''.

     

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