Il latte artificiale per i neonati potrebbe diventare gratuito per le famiglie piu' povere. Il governo questa mattina, si e' impegnato ad aprire entro dieci giorni un tavolo tecnico, insieme ad associazioni ed esperti, per approfondire l'argomento e promuovere ipotesi di sostegno ai meno abbienti.
E' stato il sottosegretario alla salute Cesare Cursi, nel corso della conferenza stampa ''L'allattamento nella prima infanzia: un problema di educazione e di assistenza'' che si e' tenuta alla Camera, ad assicurare che per il progetto c'e' gia' il benestare del ministro della Salute Girolamo Sirchia. L'incontro e' stato promosso dall'on. Alessandra Mussolini (An) insieme all'Associazione Movimento Donna (Amd), al Movimento italiano Caslinghe (Moica) e alla Federazione italiana Donne arti e professioni (Fidapa).
La parlamentare ha chiesto al governo di tutelare le famiglie indigenti ed i bambini con patologie che comportano l'alimentazione con latti adattati. In particolare e' stata avanzata la richiesta di trovare adeguate soluzioni per le famiglie meno abbienti in modo da coprire i costi dei prodotti speciali e di quelli dietetici, che devono essere obbligatoriamente utilizzati.
L'appello e' stato rivolto anche alle case farmaceutiche alle quali si e' stato chiesto di ancorare i prezzi del latte artificiali agli standard europei.
Il sottosegretario ha dato la disponibilita' ''a cercare soluzioni che dal punto di vista finanziario definiscano il fabbisogno, a verificare quali sono le categorie e le fasce di reddito povere e poverissime sulla base di dati ufficiali, a definire, infine, con la conferenza Stato-Regioni, una volta conosciuto l'importo, le modalita' di sostegno: o attraverso l'inserimento nei fondi del Ssn dei prodotti che possono essere esentati o con forme di contributo''. ''Il tema della famiglia - ha proseguito Cursi -e' al centro dell'attenzione del Governo e le iniziative di sostegno, specie per le famiglie piu' bisognose, non possono che essere concretamente recepite''. ''Il costo del latte artificiale nel nostro Paese, - ha detto Mussolini - a parita' di contenuti, e' circa il 200% piu' alto rispetto alla media europea''.
Secondo i calcoli della parlamentare una madre che non puo' allattare al seno spende tra i 350 e i 400 euro al mese in latte in polvere. ''Siamo favorevoli all'allattamento al seno - ha specificato Mussolini -, ma a volte ci sono delle difficolta' e in questi casi le spese diventano molto forti, inoltre si deve considerare anche che una donna in astensione obbligatoria (cinque mesi) dal lavoro percepisce l'80% dello stipendio, ma se l'astensione e' facoltativa ne percepisce il 30%''. ''E' necessario promuovere l'allattamento al seno - ha spiegato Pier Luigi Tucci, presidente della Federazione italiana medici pediatri - fino a sei mesi, esiste pero' una quota rilevante di donne che non riesce ad allattare, l'alternativa non e' il latte di mucca ma i cosiddetti latti adattati''. Secondo Tucci il latte vaccino non e' da consigliare fino a un anno compiuto. ''Non bisogna dimenticare inoltre - ha concluso - l'aumento delle allergie alimentari e tra queste proprio l'intolleranza alle proteine del latte vaccino che investe circa il 3% dei bambini''.(ANSA).
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