Studi condotti negli ultimi mesi sulla morte improvvisa giovanile da causa cardiaca evidenziano che, all'interno della stessa famiglia, soggetti che presentano un uguale difetto genetico possono avere manifestazioni molto diverse.
Lo ha sostenuto a Erice la professoressa Silvia Priori dell'Universita' di Pavia. Autrice di recenti studi in materia sostenuti da Telethon, la ricercatrice e' intervenuta al workshop internazionale di Ingegneria cardiaca in corso al Centro ''Ettore Majorana''. ''I dati che emergono - spiega - suggeriscono che alcuni soggetti, pur presentando l'alterazione genetica responsabile della morte improvvisa, non vanno incontro a conseguenze gravi come l'arresto cardiaco grazie alla presenza di un altro difetto genetico che 'corregge' quello primitivo''.
Quando invece i soggetti ''hanno due difetti genetici che non si compensano - dice la Priori - si manifesta la forma piu' grave della patologia''. ''Si tratta di un'acquisizione recentissima che ci aiutera' - ha concluso la ricercatrice - a stabilire quali sono i soggetti, all'interno di una famiglia che presenta il difetto genetico, che vanno tenuti rigorosamente sotto controllo e quali, invece, tranquillizzati.
Fino allo scorso anno pensavamo che un singolo gene difettoso potesse da solo scatenare la morte improvvisa''.
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