Microsfere di plastica da inalare al posto delle iniezioni comunemente usate per somministrare medicinali, come l'insulina per i diabetici.
E' la soluzione promessa dall'equipe di Justin Hanes della prestigiosa Johns Hopkins University che sta lavorando a questo progetto che he potrebbe rivoluzionare il modo di somministrare medicinali come ormoni o Dna terapeutico.
I risultati dei primi test, in via di pubblicazione su Journal of Biology Chemistry, sono promettenti anche per veicolare anticancerogeni proprio laddove servono. Le microsfere sono simili a navicelle di dimensioni infinitesimali, un decimo del diametro di un capello, che entrano nel corpo attraverso l'inalazione; viaggiano nelle vie respiratorie e qui rilasciano lentamente il principio attivo della medicina.
Alcune varianti, di diametro possibilmente ancora inferiore, sono invece progettate in modo da compiere un viaggio piu' lungo, oltrepassare la barriera di muco che riveste i polmoni e andare alla ricerca del loro obiettivo, ad esempio cellule malate da eliminare.
Addirittura potrebbero entrare sin nel nucleo delle cellule dove e' custodito il nostro patrimonio genetico, il Dna, e li' rilasciare frammenti di Dna per la terapia genica.
Le microsfere sono composte da un materiale morbido, che non si accumula nelle vie respiratorie e non ferisce i tessuti del corpo. Inoltre sono rivestite in maniera tale da eludere le guardie dell'organismo, le cellule immunitarie.
L'idea degli esperti sarebbe quella di sostituire le fastidiose iniezioni di insulina, di ormone della crescita e di Dna terapeutico con le particelle da inalare. Il prossimo passo sara' testarle sugli animali e poi sull'uomo.
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