Con l' avvicinarsi dell' inverno ed un forte calo della temperatura negli ultimi giorni, in Cina e' scattato l' allarme anti-Sars.
Stazioni, porti ed aeroporti hanno ripreso a controllare la temperatura dei viaggiatori in arrivo ed in partenza, ai quali viene richiesto anche di fornire dati sulla loro salute nei giorni precendenti.
Secondo il dottor Zeng Guang, del Centro per il controllo delle malattie di Pechino e' "molto probabile" che il virus della Sars, o polmonite atipica, si ripresenti durante l' inverno o a primavera. "Il livello dell' epidemia - ha dichiarato Zeng all' agenzia d' informazione Xinhua - dipendera' dalle misure che prendiamo". Wu Yi, ministro della sanita' e vicecapo del governo, ha ammonito i responsabili della salute che "qualsiasi ritardo" nel fornire informazioni sulla diffusione della Sars sara' "severamente punito".
Zhong Nanshan, un medico di Guangzhou (Canton) che e' stato in prima fila nella lotta alla Sars, ha ricordato che la malattia "ha degli aspetti che ancora ci sono sconosciuti".
Zhong ha messo in guardia anche contro eccessivi allarmismi, affermando che "due o tre casi" non devono far concludere che "siamo di fronte ad una nuova epidemia".
Inoltre, Zhong ha chiesto alla autorita' di vietare la vendita ed il consumo della carne di animali selvaggi alcuni dei quali - tra cui lo zibetto - sono ritenuti la possibile fonte del virus.
Il direttore dell' Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) Lee Jong-Woo ha ricordato che l' organizzazione "lavora nel presupposto che la Sars ritorni". La Sars, comparsa per la prima volta nel sud della Cina nel novembre del 2002, si e' diffusa in Asia e nel resto del mondo la scorsa primavera.
Il virus ha infettato ottomila persone, oltre settecento delle quali sono morte. La maggior parte delle vittime si sono avute in Cina.
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