Servono centri di salute mentale aperti 24 ore e sette giorni su sette, strutture in grado di accogliere e rispondere a situazioni di crisi per eliminare la logica delle strutture ambulatoriali che tendono a inviare i casi gravi alle strutture residenziali.
E' sulla base di questo e molti altri bisogni reali, pratici, che nasce il Forum di Salute mentale che apre i lavori domani a Roma e che ha il desiderio di diventare un'associazione permanente col compito di affrontare la realta' vasta e ricca di sfaccettature del disturbo mentale e di operare cambiamenti pratici nell'assistenza delle persone malate piu' o meno gravemente.
Il Forum ha ricevuto vaste adesioni soprattutto nel mondo degli addetti ai lavori, psichiatrici, dirigenti Asl e altri operatori sanitari, che chiedono la cooperazione di Asl, Comuni, Regioni e realta' territoriali. "Poiche' in Italia ci sono gia' delle strutture che rispondono ai requisiti necessari, e' il caso di Udine Trieste e Caserta dove gia' sono in funzione centri sempre aperti, riteniamo sia possibile estendere a tutto il paese questa realta"' sostiene il portavoce del Forum Giovanna Del Giudice, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Caserta-2, precisando che c'e' bisogno che le Regioni si impegnino creando dipartimenti strutturali con budget propri.
Nonostante la comunita' degli psichiatri riconosca la validita' della legge 180, pero' ci sono ancora molte distorsioni tra la teoria e la pratica applicativa dei suoi principi, prosegue Del Giudice. Ci sono, e continuano a nascere nuove strutture residenziali di diverse tipologie e dimensioni che tendono a ricreare il metodo coercitivo e di controllo tornando di fatto indietro rispetto ai propositi della legge Basaglia.
Inoltre i centri di diagnosi e cura sono inadeguati e ancora troppo organizzati sul modello ospedaliero. A 25 anni dalla legge, conclude Del Giudice, nasce il Forum per lanciare, con l'intervento di Regioni, Asl, sanita' nazionale, iniziative pratiche di cambiamento dei servizi disponibili al malato psichiatrico piu' o meno grave.
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