Cresce il peso dell' ospedalita' privata (cliniche, case di cura e ospedali convenzionati) che accoglie ogni anno 11 milioni di italiani.
E' aumentata dal 36,3% del 1997 al 40,5% del 2001 l'incidenza degli ospedali privati convenzionati sul totale degli ospedali italiani. Aumenta anche il livello delle prestazioni delle strutture private, mentre le famiglie diventano sempre piu' consapevoli della possibilita' di scelta tra due settori integrati nell'offerta sanitaria italiana.
Il 50% delle camere iperbariche attive, si trova proprio in strutture private; oggi gli accordi tra sistema sanitario regionale e privati accreditati consentono una riduzione dei tempi di attesa da uno fino a cinque mesi variabile per specialita' e regione. E' la fotografia del sistema-ospedale che emerge dalla relazione 2003 presentata oggi a Palazzo San Macuto dall'Associazione italiana ospedalita' privata. Ma a crescere dal 1997 al 2001, non e' solo il rapporto tra il numero degli ospedali privati e il totale degli ospedali italiani ma anche il numero di posti letto e delle giornate di degenza in strutture convenzionate e cliniche private.
Per i primi, siamo al 19% del totale contro il 17% del 1997. Sulla lunghezza della degenza, il ministero della Salute registra per il 2001 una percentuale pari al 17,5% contro i sedici giorni di degenza di tre anni anni prima.
Ma, strano a dirsi, se l'offerta cresce diminuisce il rapporto di spesa corrente tra ospedali privati e pubblici. Il rapporto basato sull'osservazione della domanda e dell' offerta nella realta' ospedaliera italiana, contiene i risultati di 4.440 pareri di persone adulte intervistate sui temi sanitari, in particolare legati al ricovero nelle strutture pubbliche e private.
Dati che dimostrano la crescita della consapevolezza in quanti, oggi a conoscenza dell'esistenza di strutture sanitarie alternative alle pubbliche (il 61% dei casi contro il 49% del 2001) possono dire di poter scegliere.
Due terzi degli italiani danno un giudizio "molto o abbastanza positivo" sugli ospedali pubblici italiani, percentuale che balza all'81 % per gli ospedali privati accreditati per tornare poi al livello di due terzi con circa il 68 % per le cliniche private.
Nelle regioni di Piemonte, Lombardia, Toscana e Puglia dov' e' previsto l'accreditamento per le alte specialita', il dato di ospedalizzazione privata supera addirittura quello della privata.
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