Emicrania, le nuove frontiere terapeutiche della Medicina di precisione

Emicrania

Emicrania, le nuove frontiere terapeutiche della Medicina di precisione

La ricerca sui meccanismi della cefalea ha consentito oggi di arrivare ad un farmaco, o meglio a un gruppo di farmaci, che hanno in comune la capacità di inibire una molecola, il CGRP, che ha un ruolo principe nello scatenamento dell’attacco. Il blocco di questa molecola impedisce l'innesco della cefalea e ha un effetto preventivo sul verificarsi di nuovi episodi.

L'emicrania si caratterizza per il ripetersi di episodi di cefalea moderata-severa con nausea e/o vomito e ad intolleranza a luce e rumori che dura da 4 a 72 ore. Gli attacchi emicranici sono disabilitanti e compromettono la capacità di adempiere alle attività quotidiane. La malattia è altamente diffusa nella popolazione (15-20%), colpisce soprattutto la fascia d’età giovanile adulta (20-40 anni) e il genere femminile (rapporto F/M: 3:1)

La disabilità e la diffusione dell’emicrania ha poi rilevanti costi, sia diretti (accertamenti e cure che la malattia comporta), che indiretti (perdita di giornate di lavoro o ridotta capacità produttiva in ambito lavorativo) stimati nella Comunità Europea in circa 117 miliardi di euro per anno.

Tale quota, se proporzionata alla popolazione siciliana, individua per la nostra regione un costo pari 1,5 miliardi di euro per anno che appare stratosferico rappresentando circa il 10% dell’intera previsione di spesa farmaceutica per la regione Sicilia per l’anno 2024, valutata intorno a 10.500.000.000 di euro.

Oggi grazie ai nuovi farmaci anti-CGRP possiamo incidere su questo scenario passando, dopo tanti anni di terapia basata sull’osservazione casuale (serendipità) che ha visto farmaci anche efficaci ma gravati da effetti collaterali, ad un approccio invece selettivo, mirato ai meccanismi della malattia (medicina di precisione).

Due diverse tipologie di farmaci anti CGRP sono oggi disponibili: gli anticorpi monoclonali (MAB), mirati selettivamente contro il CGRP (fremanezumab, galcanezumab ed eptinezumab) o contro il suo recettore (erenumab) e i gepanti, piccole molecole che inibiscono in modo competitivo il legame del CGRP al suo recettore: rimegepant, atogepant, ubrogepant (questo ultimo non disponibile al momento in Italia).

I MAB, già utilizzati da qualche anno, hanno raccolto una mole consistente di evidenze (dagli studi registrativi e dalla pratica clinica) e si affermano sempre più come farmaci innovativi, efficaci e ben tollerati, in grado di affrontare le cefalee emicraniche di maggiore complessità.

Il Centro di Riferimento Regionale(CRR) per le cefalea attivo presso il Policlinico, (che ha la piena prescrivibilità per tutti i MAB anti CGRP) ha in atto in cura con tale farmaci oltre 400 pazienti che nell’80% dei casi hanno ottenuto una riduzione degli attacchi di almeno il 50% con una elevata persistenza di efficacia nel tempo ed aderenza alla cura (60% in cura da oltre 2 anni) e ottima tollerabilità (effetti collaterali minori nel 10-15%)

La nuova categoria dei gepanti, da poco autorizzati da AIFA ed in attesa di inserimento in PTORS per la dispensabilità, ha già mostrato profili particolarmente interessanti dagli studi. Diversamente dai MAB, che vengono somministrati per via parenterale, i gepanti vengono assunti per orale e hanno tempi d’azione rapidi che li rendono applicabili anche per la cura dell’attacco oltre che per la profilassi.

Il CRR, grazie all'attivazione di Cnn (apposita sezione della classe C dedicata ai farmaci non ancora valutati ai fini della rimborsabilità) per uno di questi, l'atogepant (un accordo con la casa produttrice che ne consent l'acquisto al prezzo simbolico di un euro per confezione) ha avuto l’opportunità di iniziare un trattamento di profilassi con tale farmaco in alcuni pazienti particolarmente complessi e poco responsivi anche ai MAB anti CGRP.

I risultati, seppure da considerare preliminari, sia per l’esiguo numero di pazienti, sia per i brevi tempi di trattamento, sembrano evidenziare profili di efficacia e tollerabilità davvero eccellenti che fanno intravedere anche una possibile superiorità rispetto ai MAB anti-CGRP.

In conclusione, forse non è azzardato affermare che si sta aprendo davvero una nuova era per la cura dell'emicrania grazie ai nuovi trattamenti anti-CGRP che ancora una volta sottolineano le potenzialità ed i vantaggi della medicina di precisione. È inoltre auspicabile che tali farmaci possano servire anche a incrementare l'aderenza dei pazienti alle cure, riducendo, oltre il disagio individuale, anche l’impatto sociale e i costi della malattia.

(*L'autore è Professore di Neurologia presso l'Università degli Studi di Palermo e Responsabile del Centro di riferimento regionale per la diagnosi e la terapia delle cefalee del Policlinico "Paolo Giaccone")

Centro di riferimento regionale per la diagnosi e la terapia delle cefalee
Responsabile Prof. Filippo Brighina
Telefono: 0916554780
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